L'Importanza delle certificazioni nel mondo del motociclismo

La certificazione CE è sinonimo di sicurezza, garantendo che il capo sia stato sottoposto a rigorosi test di resistenza e protezione. Indossare abbigliamento certificato significa proteggersi meglio durante la guida e viaggiare in totale sicurezza.
Nel motociclismo, la sicurezza è una priorità assoluta e indossare abbigliamento certificato può fare la differenza in caso di incidente. I capi certificati, come giacche, pantaloni, guanti, stivali e caschi, sono progettati per offrire una protezione superiore, grazie a materiali e fit testati rigorosamente. La certificazione CE è un indicatore di qualità e conformità agli standard europei, garantendo che l'abbigliamento offra la giusta resistenza agli impatti e all'abrasione. Scegliere capi certificati significa investire nella propria sicurezza su strada.

 

Abbigliamento per moto certificato: sicurezza e prestazioni senza compromessi

La sicurezza è la priorità di OJ e per questo progettiamo e realizziamo abbigliamento rigorosamente certificato secondo i più alti standard internazionali. Ogni articolo del nostro catalogo è stato pensato per offrire il massimo in termini di protezione, comfort e durata, garantendo un’esperienza di guida sicura e piacevole.
Caschi, giacche, guanti e calzature: tutti i nostri prodotti sono stati testati e approvati per resistere alle condizioni più impegnative. Affidati alla nostra esperienza per trovare l'equipaggiamento che ti permetterà di goderti ogni viaggio in tutta tranquillità.
Scopri la nostra gamma di prodotti certificati e porta la tua sicurezza al livello successivo!


Abbigliamento per moto certificato: sicurezza e prestazioni senza compromessi

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Giacche e pantaloni da moto certificati: sicurezza e stile su ogni percorso

Le giacche e i pantaloni da moto non sono solo un elemento di stile, ma soprattutto una protezione essenziale per ogni motociclista. La nostra collezione è stata attentamente disegnata per offrire una difesa ottimale contro abrasioni e impatti, rispettando le più severe normative di sicurezza europee.
Ogni capo è progettato con materiali di alta qualità, come pelle o tessuti tecnici, ed è dotato di protezioni integrate su spalle e gomiti, per garantire un'adeguata sicurezza in ogni condizione. Disponiamo di modelli adatti a ogni tipo di guida, da quella sportiva a quella urbana, senza mai rinunciare al comfort e alla ventilazione per un'esperienza di guida piacevole in ogni stagione.
Scopri la nostra gamma di abbigliamento da moto certificato e affronta la strada con lo stile e la sicurezza che meriti!

 

Guanti da moto certificati: protezione totale per le tue mani

I guanti sono un accessorio essenziale per ogni motociclista, garantendo la protezione delle mani in caso di caduta e di condizioni meteo avverse. La nostra selezione di guanti da moto certificati è stata progettata per offrire una perfetta combinazione di sicurezza, comfort e stile. Realizzati con materiali di alta qualità e dotati di rinforzi strategici, i nostri guanti sono testati per assicurare una resistenza all’abrasione e agli impatti secondo le normative europee.
Che tu stia cercando guanti per la guida touring o urbana, troverai il modello ideale per le tue esigenze. Scegli la sicurezza senza rinunciare al comfort e goditi la tua guida con la massima tranquillità.

 

Calzature da moto certificate: stabilità e protezione in ogni situazione

Le calzature da moto sono fondamentali per garantire stabilità e protezione durante ogni viaggio. La nostra selezione di calzature da moto certificate è stata pensata per offrire il massimo della sicurezza, combinando comfort e stile. Progettate per resistere agli impatti e alle abrasioni, le nostre calzature sono dotate di rinforzi su punta, tallone e caviglia, assicurando una protezione completa durante la guida.
Realizzate con materiali di alta qualità, queste calzature ti permettono di affrontare qualsiasi condizione meteo, mantenendo i tuoi piedi asciutti e comodi. Che tu preferisca stivali da turismo o calzature, troverai il modello perfetto per il tuo stile di guida e le tue esigenze.
Scopri la nostra gamma di calzature da moto certificate e percorri ogni strada con la massima sicurezza e comfort!

 

Caschi da moto omologati: la protezione indispensabile per la tua testa 

Il casco è il dispositivo di sicurezza più importante per ogni motociclista, e la nostra selezione di caschi da moto omologati è stata creata per garantire la massima protezione e comfort. Ogni casco è conforme alle normative di sicurezza più recenti, offrendo una difesa ottimale contro impatti e urti.
Tutti i nostri caschi sono realizzati con materiali leggeri e resistenti e offrono un interno removibile e lavabile, per un’esperienza di guida sempre fresca e confortevole.
Scegli un casco da moto omologato e viaggia con la tranquillità di sapere di avere la protezione migliore sulla tua testa. Scopri la nostra collezione e trova il casco perfetto per te!

 

DPI: 

Dispositivi di protezione individuale: tutti i nostri capi, caschi, protezioni e calzature sono stati testati presso organismi ufficiali notificati responsabili di aver effettuato tutti i test necessari alla qualifica del prodotto per la sua conseguente messa in commercio.


CE: 

Il CE presente sui nostri capi, caschi, protezioni e calzature attesta che il prodotto rispetta i requisiti previsti dall'UE in materia di sicurezza, salute e tutela dell'ambiente.

 

Sicurezza

La vostra sicurezza è alla base del nostro lavoro.
Parlarne, parlarne e ancora parlarne per generare interesse e trasmettere all’ utente finale la tranquillità totale che il prossimo viaggio sarà affrontato in sicurezza.

Prove di Laboratorio

Tutti gli elementi che compongono il capo devono essere testati e analizzati: ogni particolare e dettaglio confluisce nel prodotto e lo costituiscono nel suo insieme.
Se un piccolo tassello di questi non è conforme il tutto deve essere rivisito affinché si arrivi alla creazione del prodotto finito e totalmente conforme.
Ogni prodotto ha la sua normativa e i relativi test hanno i loro standard di riferimento e tutti devono essere superati senza nessuna deroga o possibilità di fallimento.

Norme di certificazione CE 

EN 17092:2020 è la norma che regola giacche e pantaloni.
EN 13634:2017 è la norma che regola le calzature.
EN 13594:2015 è la norma che regola i guanti.
EN 1621 1:2012 è la norma che regola le protezioni per gomiti, ginocchia, fianchi e spalle.
EN 1621 2:2014 è la norma che regola le protezioni schiena.
EN 1621 4:2013 è la norma è la norma che regola gli airbag ad attivazione meccanica.

EN 17353:2020 TYPE AB3 è la norma che regola i gilet ad alta visibilità.

ECE R22-06 è la norma che regola i caschi.

Le classi di certificazione nella norma EN 17092:2020
Classe AAA: Livello più alto di protezione, destinato a chi cerca la massima protezione possibile 
Classe AA: Livello intermedio, adatto a un uso su strada ma con protezione elevata.
Classe A: Adatto per uso urbano, con minore protezione rispetto alle classi precedenti.
Classe B: Simile alla Classe A ma senza protettori di impatto incorporati.
Classe C: Progettato specificamente per essere utilizzato con altre attrezzature protettive.

I livelli di certificazione nella norma EN 13634:2017
Livello 1: Protezione base, adatta per uso quotidiano o urbano.
Livello 2: Protezione superiore, destinata a un utilizzo più specifico/professionale.

I livelli di certificazione nella norma EN 13594:2015
Livello 1 o Livello 1 KP: Protezione base, adatta per uso quotidiano o urbano, senza o con protezione nocche (KP).
Livello 2 KP: Fornisce un livello di protezione superiore, adatto a un utilizzo più specifico/professionale con protezione nocche (KP).

I livelli di certificazione nella norma EN 1621 1:2012
Livello 1:
La forza media trasmessa non deve superare i 35 kN, e nessun singolo impatto deve superare i 50 kN.
È progettato per offrire una protezione di base, spesso più leggero e flessibile rispetto al livello 2.
Livello 2:
La forza media trasmessa non deve superare i 20 kN, e nessun singolo impatto deve superare i 30 kN.
Offre una protezione più elevata rispetto al livello 1, ma può risultare leggermente più rigido.

I livelli di certificazione nella norma EN 1621 2:2014
Livello 1:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 18 kN.
Nessun singolo impatto può trasmettere una forza superiore ai 24 kN.
Il livello 1 offre una protezione di base, ed è spesso più flessibile e leggero, adatto a chi cerca un compromesso tra protezione e comfort.
Livello 2:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 9 kN.
Nessun singolo impatto può trasmettere una forza superiore ai 12 kN.
Il livello 2 offre una protezione superiore, ed è progettato per motociclisti che necessitano della massima sicurezza, come per esempio in caso di uso su strada ad alte velocità o in pista.

I Livelli di certificazione nella norma EN 1621 4:2013
Livello 1:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 4,5 kN.
È progettato per offrire una protezione di base e può essere preferito per un equilibrio tra comfort e protezione.
Livello 2:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 2,5 kN.
Offre una protezione superiore ed è adatto per chi cerca la massima sicurezza durante la guida.

I Livelli di certificazione nella norma EN 17353:2020 TYPE AB3
Questa normativa non presenta né classi né livelli; la EN 17353:2020 con la classificazione Tipo AB3è particolarmente importante per chi vuole garantire una visibilità ottimale senza dover necessariamente indossare capi di abbigliamento non idonei all’ uso motociclistico e rendendosi più sicuro durante i viaggi in condizioni di visibilità limitata.

Normativa ECE R22-06
Questa normativa non presenta né classi né livelli aumentando così lo standard di sicurezza e portandolo allineato a tutti i modelli in commercio.
Si tratta dell'ultima versione relativa alla omologazione dei caschi per motociclisti. Sostituisce la precedente ECE R22-05 e introduce nuovi test e requisiti più rigorosi per migliorare la sicurezza dei caschi.
La normativa ECE R22-06 rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza per i motociclisti, assicurando che i caschi certificati secondo questi standard siano in grado di proteggere meglio in caso di incidente.

Come Riconoscere i Capi Motociclistici Certificati CE dalle Etichette
Quando si sceglie l'abbigliamento per moto, la sicurezza è fondamentale. I capi certificati CE garantiscono che i prodotti rispettino standard di protezione e sicurezza. Ma come riconoscere un capo certificato CE? Ecco cosa cercare sulle etichette:

1. Simbolo "CE"
Il primo elemento da verificare è la presenza del marchio "CE", che indica la conformità del prodotto alle normative europee. Questo simbolo deve essere visibile sull'etichetta del capo.

2. Normative di riferimento
I capi motociclistici certificati devono riportare il numero della norma di riferimento.

3. Classe/Livello o altri rif.ti di protezione
Sull'etichetta trovi la classificazione del capo (“A" o "AA" etc oppure “1” o “2” con KP presente o meno) che indica la classe/livello di protezione.

4. Pittogrammi
Alcune etichette includono anche pittogrammi, un motociclista stilizzato per esempio, per indicare che il capo è stato testato per un uso specifico in moto.


Analizziamo nello specifico le singole normative vigenti:

La normativa EN 17092:2020 si riferisce agli indumenti protettivi per motociclisti e stabilisce i requisiti e i metodi di prova per certificare l'abbigliamento tecnico. La norma sostituisce la precedente EN 13595 e include diverse classi di protezione. Ecco un elenco dei test principali previsti dalla EN 17092:2020:

1. Test chimici 

i test chimici di innocuità mirano principalmente a verificare che i materiali non contengano sostanze chimiche pericolose che possano mettere a rischio la salute del motociclista.
Test di pH: l'abbigliamento entra spesso in contatto diretto con la pelle, quindi è essenziale che i materiali utilizzati abbiano un pH che rientri in un range sicuro, evitando irritazioni cutanee o reazioni allergiche.
Test su sostanze nocive: si verifica la assenza di sostanze pericolose come gli azocoloranti, sostanze chimiche vietate o limitate dalla normativa europea.
2. Design e comfort

Include verifiche sulla costruzione del capo, libertà di movimento e comodità della vestibilità.
3. Test di manutenzione

i test verificano le performance del capo dopo i cicli di manutenzione suggeriti dal produttore.
4. Resistenza all’abrasione da impatto

Misurata utilizzando il test Darmstadt, che simula la resistenza all'abrasione su superfici stradali.
I campioni vengono fatti ruotare su carta vetrata a una determinata pressione.
5. Resistenza allo strappo

Test specifici sulla resistenza delle cuciture strutturali.
Viene verificata la resistenza alla trazione delle cuciture.
Testa la capacità del tessuto di resistere a uno strappo.
6. Test Ergonomia e corrispondenza taglie

 

Classi di protezione:

La norma EN 17092:2020 definisce diverse classi di protezione in base alla destinazione d'uso e al livello di protezione richiesto:

Classe AAA: Livello più alto di protezione, destinato a chi cerca la massima protezione possibile
Classe AA: Livello intermedio, adatto a un uso su strada ma con protezione elevata.
Classe A: Adatto per uso urbano, con minore protezione rispetto alle classi precedenti.
Classe B: Simile alla Classe A ma senza protettori di impatto incorporati.
Classe C: Progettato specificamente per essere utilizzato con altre attrezzature protettive.
 

La norma EN 13634:2017 riguarda i requisiti e i metodi di prova per la certificazione delle calzature protettive per motociclisti. Questa norma stabilisce le caratteristiche che le calzature devono soddisfare per offrire una protezione adeguata durante l'uso della moto. Ecco una panoramica dei test e dei requisiti principali previsti dalla EN 13634:2017:

1. Design e comfort
Include verifiche sulla costruzione della tomaia, della suola e verifica la libertà di movimento e comodità della vestibilità.

2. Test chimici
i test chimici di innocuità mirano principalmente a verificare che i materiali non contengano sostanze chimiche pericolose che possano mettere a rischio la salute del motociclista.
Test di pH: la calzatura entra spesso in contatto diretto con la pelle, quindi è essenziale che i materiali utilizzati abbiano un pH che rientri in un range sicuro, evitando irritazioni cutanee o reazioni allergiche.
Test su sostanze nocive: si verifica la assenza di sostanze pericolose come gli azocoloranti, sostanze chimiche vietate o limitate dalla normativa europea.
Test sul Cromo VI o esavalente: si verifica la assenza di sostanze tossiche come il Cromo VI nel processo di concia delle pelli.

3. Resistenza all’abrasione da impatto della tomaia
Verifica la resistenza della tomaia a sfregamenti contro superfici abrasive.
Un disco abrasivo viene fatto ruotare contro il materiale per determinare il tempo di resistenza prima della perforazione.

4. Resistenza al taglio della tomaia
Misura la forza necessaria per tagliare la tomaia della calzatura.

5. Verifica della fodera
Misura della trazione delle cuciture.
Resistenza all’abrasione.
Test di resistenza del colore

6. Verifica della suola
Verifica dello spessore
Verifica della resistenza della suola a sfregamenti contro superfici abrasive.
Rigidità trasversale della suola. Un requisito fondamentale per prevenire lesioni del piede in caso di caduta, impedendo che la calzatura si pieghi troppo lateralmente.

7. Verifica della soletta

8. Design e ergonomia

Classi di protezione:

Le calzature protettive vengono classificate in base ai risultati dei test di resistenza. Le principali classificazioni includono:

Livello 1: Protezione base, adatta per uso quotidiano o urbano.
Livello 2: Protezione superiore, destinata a un utilizzo più specifico/professionale.
Questi test assicurano che le calzature per motociclisti siano adeguatamente progettate per proteggere piedi e caviglie durante l'uso della moto, offrendo sia protezione contro impatti che comfort.

La norma EN 13594:2015 riguarda i requisiti e i metodi di prova per la certificazione dei guanti protettivi per motociclisti. Questa norma stabilisce le specifiche tecniche che i guanti devono rispettare per garantire una protezione adeguata in caso di caduta o impatto durante la guida di una moto. Ecco una panoramica dei principali test previsti dalla EN 13594:2015:

1. Design e costruzione
Include verifiche sulla costruzione del guanto, verifica la libertà di movimento e comodità della vestibilità e dell’assenza di parti rigide e fastidiose.

2. Test chimici
i test chimici di innocuità mirano principalmente a verificare che i materiali non contengano sostanze chimiche pericolose che possano mettere a rischio la salute del motociclista.

Test di pH: i guanti sono in contatto diretto con la pelle, quindi è essenziale che i materiali utilizzati abbiano un pH che rientri in un range sicuro, evitando irritazioni cutanee o reazioni allergiche.
Test su sostanze nocive: si verifica la assenza di sostanze pericolose come gli azocoloranti, la dimetilformammide e altre sostanze chimiche vietate o limitate dalla normativa europea.

3. Verifica del sizing
Verifica la corrispondenza tra guanto e taglia indicata.

4. Resistenza al taglio del palmo
Valuta la capacità del guanto di resistere a oggetti appuntiti.
Un punzone viene premuto sul materiale per misurare la forza necessaria a perforare la superficie del guanto, simulando una situazione in cui oggetti taglienti potrebbero entrare in contatto con il guanto.

5. Resistenza all'abrasione:
Misura la resistenza dei materiali del guanto a sfregamenti su superfici abrasive.
Viene utilizzato un disco abrasivo che simula il contatto con l'asfalto. Si misura il tempo necessario perché il materiale si perfori.

6. Assorbimento dell'energia d'impatto:
Misura la capacità del guanto di assorbire l'energia degli urti nelle aree protettive, come le nocche.
Viene applicata una forza e si misura l’energia trasmessa alla mano, assicurandosi che rimanga al di sotto di una soglia di sicurezza.

7. Tenuta delle cuciture:
Valuta la robustezza delle cuciture del guanto.
Si misura la forza necessaria per separare le cuciture, assicurandosi che restino intatte durante l'uso e proteggano le mani in caso di caduta.

8. Protezione del polso:
Testa la lunghezza minima e la protezione che il guanto fornisce al polso.
I guanti devono coprire adeguatamente il polso per offrire protezione contro abrasioni e impatti nella parte inferiore dell’avambraccio.

Classificazione dei guanti:

La EN 13594:2015 definisce due livelli di prestazione in base ai risultati dei test di protezione:

Livello 1: Protezione base, adatta per uso quotidiano o urbano.
Livello 2: Fornisce un livello di protezione superiore, adatto a un utilizzo più specifico/professionale.
Requisiti aggiuntivi:

Destrezza: Viene valutata la capacità del motociclista di muovere le dita e manovrare i comandi della moto indossando i guanti.
Resistenza all'acqua (opzionale): Per i guanti che dichiarano di essere impermeabili, viene verificata la resistenza alla penetrazione dell’acqua.
La norma EN 13594:2015 garantisce che i guanti certificati offrano un adeguato equilibrio tra protezione e comfort per il motociclista, assicurando la protezione delle mani senza compromettere la capacità di controllo del veicolo.

La norma EN 1621-1:2012 riguarda i requisiti e i metodi di prova per la certificazione dei protettori contro gli impatti per motociclisti, come quelli usati in giacche, pantaloni e altre protezioni per gomiti, ginocchia, spalle e fianchi. Questi protettori sono progettati per assorbire e ridurre l'energia degli impatti, offrendo una protezione aggiuntiva in caso di caduta. Ecco una panoramica dei principali test e dei requisiti della EN 1621-1:2012:

1. Assorbimento dell’energia d’impatto:

Principio del test: Viene simulato un impatto diretto sui protettori con un oggetto pesante che colpisce la superficie del protettore.
Misurazione: Si misura la forza trasmessa attraverso il protettore per valutare quanto riesce ad assorbire e dissipare l'energia dell'impatto.
Soglia di sicurezza: La norma stabilisce un limite massimo di forza trasmessa alla parte del corpo protetta, che non deve superare un certo valore (in kN).
2. Livelli di protezione:
La norma classifica i protettori in due livelli, in base alla capacità di assorbimento dell'energia:

Livello 1:
La forza media trasmessa non deve superare i 35 kN, e nessun singolo impatto deve superare i 50 kN.
È progettato per offrire una protezione di base, spesso più leggero e flessibile rispetto al livello 2.
Livello 2:
La forza media trasmessa non deve superare i 20 kN, e nessun singolo impatto deve superare i 30 kN.
Offre una protezione più elevata rispetto al livello 1, ma può risultare leggermente più rigido.
3. Test di resistenza alle temperature:

Prova a bassa temperatura: I protettori vengono testati a -10°C per verificare la loro capacità di assorbire gli impatti in condizioni di freddo estremo.
Prova ad alta temperatura: I protettori vengono testati a +40°C per valutare la loro prestazione in condizioni di calore.
Prova in condizioni umide: Valuta la capacità del protettore di mantenere le sue proprietà protettive in un ambiente umido, simulando situazioni di pioggia o sudorazione intensa.
4. Verifica della stabilità dimensionale e resistenza al deterioramento:

Valuta la capacità del protettore di mantenere la sua forma e le sue prestazioni dopo essere stato sottoposto a cicli di compressione o flessione ripetuti.
Questo test garantisce che il protettore non si deformi facilmente e che mantenga la sua efficacia anche dopo un uso prolungato.
5. Test di flessibilità e comfort:

La norma include anche prove di flessibilità per assicurare che i protettori non ostacolino i movimenti del motociclista e offrano un comfort adeguato durante la guida.
Applicazioni dei protettori:

La EN 1621-1:2012 si applica a protezioni per diverse parti del corpo:
Gomiti
Ginocchia
Spalle
Fianchi
Non si applica invece alle protezioni per la schiena e il torace, che sono coperte da altre norme come la EN 1621-2 (per la protezione della schiena) e la EN 1621-3 (per la protezione del torace).
La norma EN 1621-1:2012 garantisce che i protettori forniscano una protezione affidabile contro gli impatti, bilanciando la sicurezza con il comfort per i motociclisti.

La norma EN 1621-2:2014 riguarda i requisiti e i metodi di prova per la certificazione dei protettori per la schiena destinati ai motociclisti. Questi protettori sono progettati per ridurre l'energia degli impatti in caso di caduta, proteggendo la colonna vertebrale e riducendo il rischio di lesioni. Ecco i principali aspetti e test della norma EN 1621-2:2014:

1. Assorbimento dell'energia d’impatto:

Principio del test: Un peso viene fatto cadere su un campione di protettore, simulando un impatto diretto. Si misura la forza trasmessa attraverso il protettore alla superficie sottostante.
Misurazione: La capacità del protettore di assorbire l'impatto viene valutata attraverso la forza media trasmessa, espressa in kN (kilonewton).
Obiettivo: Minore è la forza trasmessa al corpo, maggiore è la capacità di protezione del protettore.
2. Livelli di protezione:

La norma EN 1621-2:2014 classifica i protettori della schiena in due livelli di protezione, basati sulla loro capacità di assorbimento degli impatti:

Livello 1:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 18 kN.
Nessun singolo impatto può trasmettere una forza superiore ai 24 kN.
Il livello 1 offre una protezione di base, ed è spesso più flessibile e leggero, adatto a chi cerca un compromesso tra protezione e comfort.
Livello 2:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 9 kN.
Nessun singolo impatto può trasmettere una forza superiore ai 12 kN.
Il livello 2 offre una protezione superiore, ed è progettato per motociclisti che necessitano della massima sicurezza, come per esempio in caso di uso su strada ad alte velocità o in pista.
3. Test di resistenza alle temperature:

I protettori vengono testati in diverse condizioni di temperatura per garantire che mantengano le loro proprietà protettive in situazioni climatiche variabili:
Prova a bassa temperatura: Effettuata a -10°C, per valutare le prestazioni del protettore in condizioni di freddo intenso.
Prova ad alta temperatura: Effettuata a +40°C, per testare la capacità protettiva in condizioni di calore.
Prova in condizioni umide: Verifica la capacità del protettore di assorbire gli impatti anche in ambienti umidi, simulando situazioni di pioggia o sudorazione intensa.
4. Test di ergonomia e comfort:

La norma include criteri per la vestibilità e il comfort del protettore della schiena, assicurandosi che sia indossabile senza compromettere i movimenti del motociclista.
I protettori devono adattarsi correttamente alla curvatura della schiena e coprire adeguatamente la colonna vertebrale, offrendo una protezione continua su tutta la superficie.
5. Requisiti di copertura e dimensioni:

I protettori della schiena devono coprire una determinata area della colonna vertebrale per essere conformi alla norma, garantendo una protezione adeguata.
Le dimensioni minime della copertura dipendono dal tipo di protettore (ad esempio, protettori per tutta la schiena o per la zona lombare).
Tipi di protettori per la schiena:

Full Back: Copre tutta la schiena, dalla parte superiore della colonna fino alla zona lombare. Offre la massima protezione.
Lombare: Copre solo la parte bassa della schiena e la zona lombare. È meno ingombrante e può offrire maggiore comfort, ma protegge una superficie più limitata.
Obiettivi della norma EN 1621-2:2014:

Garantire che i protettori per la schiena forniscano una protezione adeguata contro impatti significativi durante la guida.
Stabilire standard uniformi per i produttori, in modo che i consumatori possano scegliere protettori certificati con maggiore fiducia.
La norma EN 1621-2:2014 è particolarmente importante per i motociclisti che cercano un livello elevato di sicurezza, in quanto assicura che i protettori testati possano ridurre efficacemente il rischio di lesioni alla colonna vertebrale

 

La norma EN 1621-4:2013 si riferisce ai requisiti e ai metodi di prova per la certificazione dei protettori gonfiabili per motociclisti. Questi protettori, noti anche come airbag per motociclisti, sono progettati per gonfiarsi rapidamente in caso di incidente, creando un cuscino protettivo che assorbe l'energia dell'impatto e protegge diverse parti del corpo. Ecco una panoramica dei principali aspetti della norma EN 1621-4:2013:

1. Tipologia di Protettori Gonfiabili:

Protettori con attivazione meccanica: Si attivano attraverso un cavo o un sistema di tiraggio collegato alla moto. Quando il motociclista si separa dalla moto (per esempio in caso di caduta), il cavo attiva il gonfiaggio.
Protettori con attivazione elettronica: Utilizzano sensori e un'unità di controllo per rilevare la dinamica della caduta e attivare il gonfiaggio automaticamente. Questo tipo può essere più veloce e preciso nell'attivazione.
2. Assorbimento dell'energia d'impatto:

Principio del test: Si misura la capacità del protettore gonfiabile di ridurre la forza trasmessa durante un impatto.
Misurazione: Dopo che il protettore si è gonfiato, viene sottoposto a impatti per misurare la forza trasmessa attraverso il cuscino gonfiabile. Questo viene fatto per valutare la protezione che offre in caso di collisione o caduta.
Soglia di sicurezza: Come per altri protettori, la norma stabilisce dei limiti massimi di forza trasmessa (espressi in kN), ma specifici per la protezione offerta dai sistemi gonfiabili.
3. Tempi di gonfiaggio:

Un aspetto cruciale della norma è la valutazione della velocità di gonfiaggio del protettore.
Il tempo massimo di gonfiaggio deve essere tale da garantire che il protettore sia completamente attivo prima dell'impatto con il suolo o con un ostacolo.
I tempi di gonfiaggio richiesti possono variare a seconda della tipologia di attivazione (meccanica o elettronica) e dell'area da proteggere.
4. Stabilità del gonfiaggio:

Una volta gonfiato, il protettore deve mantenere una pressione sufficiente per garantire una protezione efficace per un tempo determinato.
Viene testato per verificare che non si sgonfi troppo rapidamente dopo l'attivazione, offrendo una protezione continua per la durata dell'incidente.
5. Livelli di protezione:

La norma EN 1621-4:2013 classifica i protettori gonfiabili in due livelli, simili a quelli delle altre norme di protezione per motociclisti, in base alla forza residua trasmessa:

Livello 1:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 4,5 kN.
È progettato per offrire una protezione di base e può essere preferito per un equilibrio tra comfort e protezione.
Livello 2:
Forza media trasmessa: Non deve superare i 2,5 kN.
Offre una protezione superiore ed è adatto per chi cerca la massima sicurezza durante la guida.
6. Test di resistenza alle temperature:

I protettori gonfiabili vengono testati a varie temperature per garantire che mantengano le loro prestazioni in diverse condizioni climatiche:
Test a bassa temperatura: Per verificare il funzionamento in condizioni di freddo (es. -10°C).
Test ad alta temperatura: Per verificare il funzionamento in condizioni di calore (es. +40°C).
Test in condizioni umide: Valuta la capacità di funzionare in ambienti con elevata umidità.
7. Area di copertura:

La norma stabilisce i requisiti per l'area di protezione del protettore gonfiabile.
I protettori possono essere progettati per proteggere diverse parti del corpo, come la schiena, il torace, la zona addominale, le spalle, e in alcuni casi il collo.
L'area di copertura deve essere sufficiente per proteggere le zone vulnerabili in caso di incidente.
8. Test di attivazione accidentale:

La norma prevede anche test per verificare che il protettore non si attivi accidentalmente durante la guida normale.
Questo è importante per garantire che il sistema sia affidabile e non si gonfi in situazioni non pericolose.
Obiettivi della norma EN 1621-4:2013:

Garantire che i protettori gonfiabili siano efficaci nel ridurre il rischio di lesioni per i motociclisti.
Stabilire criteri uniformi per i produttori, assicurando che i dispositivi siano testati e certificati in modo coerente e affidabile.
Fornire al consumatore un'indicazione chiara del livello di protezione offerto dal dispositivo.
Questa norma è particolarmente importante per i motociclisti che desiderano una protezione avanzata e completa, soprattutto in situazioni ad alto rischio. I sistemi airbag stanno diventando sempre più popolari per la loro capacità di offrire una protezione estesa in caso di incidenti.

 

La norma EN 17353:2020 stabilisce i requisiti per i dispositivi di segnalazione per la visibilitàdestinati all'uso non professionale e professionale in situazioni di scarsa visibilità. Questi dispositivi sono pensati per migliorare la visibilità degli utenti, rendendoli più facilmente individuabili da altri, come veicoli, in condizioni di illuminazione ridotta o durante la notte. La norma classifica i dispositivi in vari tipi, ognuno con caratteristiche specifiche di prestazione.

Focus sul Tipo AB3:

La classificazione Tipo AB3 all'interno della norma EN 17353:2020 descrive un dispositivo di visibilità specifico con determinate caratteristiche di materiale e prestazioni, combinando le proprietà di visibilità per attività in contesti diversi. Ecco i dettagli:

1. Caratteristiche del Tipo AB3:

A (Alta visibilità con materiali fluorescenti):
Indica che il dispositivo utilizza materiali fluorescenti che aumentano la visibilità durante il giorno, in condizioni di luce naturale, come quando c'è luce solare o crepuscolo.
I colori fluorescenti più comuni includono il giallo, l'arancione e il rosso, poiché hanno una maggiore capacità di riflettere la luce naturale e risultare più visibili in situazioni di scarsa illuminazione diurna.
B (Visibilità in condizioni di illuminazione artificiale con materiali retroriflettenti):
Si riferisce all'uso di materiali retroriflettenti che riflettono la luce proveniente da fonti artificiali (come fari di veicoli) direttamente verso la fonte, migliorando la visibilità durante la notte.
Questi materiali sono cruciali per la sicurezza in ambienti bui o durante la notte, poiché garantiscono che il dispositivo sia visibile quando viene illuminato.
3 (Tipo di applicazione e area di copertura):
Indica una area di copertura ridotta rispetto ad altre categorie. È tipicamente pensato per dispositivi che non coprono ampie superfici del corpo, ma piuttosto elementi più piccoli come fasce, gilet leggeri, o accessori riflettenti.
Questa classificazione è particolarmente indicata per situazioni in cui non è pratico indossare un indumento ad alta visibilità completo, ma si desidera comunque migliorare la visibilità.
2. Applicazioni tipiche del Tipo AB3:

Dispositivi di segnalazione per ciclisti, motociclisti, o runner che vogliono migliorare la loro visibilità durante le attività all'aperto.
Accessori riflettenti come braccialetti, cavigliere, o bretelle che possono essere facilmente indossati sopra i vestiti.
Gilet leggeri o fasce che possono essere indossati durante passeggiate, corse o mentre si svolgono attività all'aria aperta sia di giorno che di notte.
3. Requisiti di prestazione per il Tipo AB3:

Materiali fluorescenti devono mantenere una visibilità adeguata durante le ore diurne in condizioni di bassa illuminazione naturale (es. alba, tramonto).
Materiali retroriflettenti devono riflettere in modo efficace la luce dei fari dei veicoli, garantendo la visibilità dell'utente da una distanza di sicurezza.
I prodotti classificati come AB3 devono essere testati per garantire che i materiali utilizzati mantengano le loro proprietà di riflettività e fluorescenza anche dopo cicli di lavaggio o esposizione a condizioni climatiche avverse.
4. Test e metodi di prova:

Test di riflettività: Valuta la capacità dei materiali retroriflettenti di restituire la luce ricevuta, garantendo che la visibilità dell'utente sia sufficiente per essere notato da conducenti di veicoli a una determinata distanza.
Test di fluorescenza: Verifica la capacità dei materiali fluorescenti di aumentare la visibilità durante il giorno in presenza di luce naturale.
Test di resistenza e durabilità: Assicurano che i materiali mantengano la loro efficacia anche dopo esposizione a pioggia, lavaggi ripetuti e raggi UV.
5. Vantaggi della classificazione Tipo AB3:

Versatilità: La combinazione di materiali fluorescenti e retroriflettenti rende i dispositivi di tipo AB3 adatti sia per l'uso diurno che notturno, garantendo una maggiore sicurezza in diverse condizioni di visibilità.
Leggerezza e praticità: Essendo una soluzione pensata per una copertura parziale, i dispositivi di tipo AB3 possono essere utilizzati senza l'ingombro di indumenti pesanti o complessi.
 

La normativa ECE R22-06 è l'ultima versione degli standard per la omologazione dei caschi per motociclisti e dei dispositivi di protezione utilizzati su di essi. Sostituisce la precedente ECE R22-05 e introduce nuovi test e requisiti più rigorosi per migliorare la sicurezza dei caschi. Ecco una panoramica dei principali aspetti della norma ECE R22-06:

1. Test di assorbimento degli urti:

La capacità del casco di assorbire gli impatti viene testata in diverse condizioni e a diverse angolazioni.
Viene utilizzato un sistema di caduta controllata in cui il casco viene fatto cadere su un'incudine di forma specifica, simulando l’impatto su superfici dure come asfalto o marciapiede.
Gli impatti vengono effettuati a velocità più elevate rispetto alla normativa precedente per simulare condizioni di incidente più realistiche.
Viene misurata l'accelerazione trasmessa alla testa per verificare che non superi un determinato limite, garantendo che il casco riduca efficacemente la forza dell'impatto.
2. Test di impatto rotazionale:

Una delle grandi novità della ECE R22-06 è l'introduzione del test di impatto rotazionale.
Questo test valuta la capacità del casco di gestire forze rotazionali, che sono una delle principali cause di danni cerebrali durante gli incidenti motociclistici.
Il casco viene fatto impattare su superfici inclinate, simulando l'effetto di un colpo non diretto, che genera movimenti di rotazione della testa.
L'obiettivo è garantire che il casco riduca il rischio di lesioni derivanti da accelerazioni angolari.
3. Test multi impatti:

I caschi devono essere in grado di resistere a impatti multipli in punti diversi durante un singolo test, simulando un incidente in cui la testa può urtare più volte.
Questo test verifica che il casco mantenga la sua capacità di protezione anche dopo un primo impatto, e non perda la sua integrità strutturale.
4. Test di penetrazione:

Valuta la capacità della calotta esterna del casco di resistere alla penetrazione da oggetti appuntiti.
Viene fatto cadere un oggetto appuntito (come un punzone) sulla superficie del casco per simulare un impatto con oggetti che potrebbero perforare il casco in caso di caduta.
Questo test è cruciale per evitare che oggetti penetrino la calotta e raggiungano la testa del motociclista.
5. Test sui sistemi di ritenzione (cinghie):

La resistenza e l'efficacia delle cinghie di ritenzione (il sistema di chiusura del casco) sono fondamentali per la sicurezza.
Viene effettuato un test di trazione sulle cinghie per garantire che possano resistere a forti forze senza rompersi o allungarsi eccessivamente.
Viene inoltre testato il sistema di sgancio rapido per assicurare che il casco possa essere rimosso facilmente in caso di emergenza.
6. Test di stabilità del casco:

Il casco viene sottoposto a test per verificare che rimanga stabile sulla testa durante l'uso e in caso di impatti.
Questo test simula una situazione in cui una forza viene applicata al casco per assicurarsi che non si sposti troppo dalla posizione corretta, che è fondamentale per la protezione.
7. Compatibilità con sistemi interni:

La ECE R22-06 include anche requisiti per la compatibilità del casco con sistemi interni, come auricolari e sistemi di comunicazione.
Gli accessori non devono compromettere l'integrità del casco o interferire con la sua capacità di assorbire gli urti.
8. Requisiti di visibilità (visiere):

Le visiere del casco devono essere testate per garantire una resistenza adeguata agli urti e una buona visibilità.
Vengono effettuati test di resistenza alla penetrazione e alla distorsione ottica per assicurare che le visiere non si rompano facilmente e che offrano una visione chiara in tutte le condizioni.
9. Test a diverse condizioni climatiche:

I caschi vengono testati in varie condizioni di temperatura e umidità per garantire che mantengano le loro proprietà protettive in diverse situazioni climatiche.
Questo include test a basse temperature, alte temperature e in ambienti umidi.
10. Requisiti di omologazione e marcatura:

La normativa ECE R22-06 richiede che tutti i caschi omologati abbiano una specifica etichettatura che ne attesti la conformità.
L'etichetta deve indicare il numero di omologazione, il livello di protezione offerto e altre informazioni necessarie per identificare il casco.
Principali differenze rispetto alla ECE R22-05:

La ECE R22-06 è più rigorosa rispetto alla R22-05, con l'introduzione dei test rotazionali, dei test di multi impatti e dei requisiti di compatibilità con sistemi interni.
Prevede una maggiore attenzione alla protezione dagli impatti reali, migliorando la sicurezza complessiva per i motociclisti.
La normativa ECE R22-06 rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza per i motociclisti, assicurando che i caschi certificati secondo questi standard siano in grado di proteggere meglio in caso di incidente.