In una persona, la passione per le moto può nascere presto o tardi.
Nel caso di Mattia è nata molto presto e nel 2018 lo ha portato a raggiungere Capo Nord con il suo 125 insieme all'amico Gianluca (
qua il racconto del viaggio).
Mattia è abruzzese, ha vent'anni e una passione viscerale per le moto.
Guida una Cagiva Mito 125, che non è una moto pensata per fare turismo...ma lei non lo sa e lo fa lo stesso.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Mattia e ci siamo fatti raccontare uno dei suoi itinerari preferiti, tra boschi e tornanti.
Siete pronti a girare l'Abruzzo con Mattia? Partiamo!
Prima di tutto, le presentazioni:
<<Mi chiamo Mattia, ho vent’anni e sono propietario di una
Cagiva Mito 125.
Sì, proprio quella moto che 15/20 anni fa i ragazzi compravano per andare a rimorchiare al muretto del paese.>>
A questo punto sappiamo cosa vi state chiedendo...ecco la risposta.
<<Io no, al muretto del mio paese non c’era più nessuno quindi dovevo andare a cercarne altri e così ho iniziato a girare sempre più lontano da casa.>>
Mattia si fissa un obiettivo:
<<Per prima cosa ho deciso di
conoscere meglio la regione in cui vivo, l’Abruzzo, della quale vado molto fiero.
L’Abruzzo è una regione dove
si può trovare di tutto: ad esempio, si possono trovare grandi nuclei industriali, circoscritti in determinate zone per lasciare spazio alla natura incontaminata. A volte anche fin troppo...infatti molti posti bellissimi non vengono valorizzati abbastanza, cadendo in disuso anche dai locali>>
Il suo è un percorso alla scoperta di quei luoghi spesso dimenticati, o semplicemente tralasciati, dalla maggior parte delle persone.
Luoghi magici, con una natura incontaminata e strade che fanno sognare.
Il tutto condito da un pizzico di improvvisazione: perchè se andare in moto seguendo delle tappe precise è bello, anche perdersi lo è, e permette di scoprire posti nuovi.
<<Nasce così il mio progetto
‘’ITINERANDO A CASACCIO’’ : visiterò i posti più belli d’Abruzzo e zone limitrofe, creando così un itinerario all’inizio casuale, ma che alla fine creerà una linea che percorrerà per tutto l’Abruzzo, ridando valore alle ricchezze di questa regione.>>
Noi non stiamo più nella pelle...e ci facciamo raccontare il primo "itinerario a casaccio".
<<
Il punto di partenza è L’Aquila, dopo aver bevuto un caffè in qualche bar e aver scambiato quattro chiacchiere con avventori e baristi.>>
È il momento più bello: si gira la chiave, e davanti c'è tutto il giorno a disposizione per guidare ed esplorare nuovi posti.
<<Immaginate questa scena:
è ancora mattina presto, l'aria è frizzante e il cielo terso. Iniziate ad arrampicarvi su, verso l’altopiano delle Rocche (un altopiano racchiuso tra tre rocche predominanti: Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Ovindoli).
Qui potrete riassaporare il gusto della genuinità, il sapore di una vita semplice e della bontà della gente che sarà sempre ben disposta a farvi sentire a vostro agio...specialmente a tavola!>>
<<
Dopo aver appagato la vista e lo stomaco è giusto appagare anche la voglia di dare un po' di gas. Dalle rocche, godetevi la strada verso Celano e da qui dirigetevi verso Collarmele, paesino bellissimo ai piedi della catena montuosa Sirente-Velino, che avete appena abbandonato. Raggiunto Collarmele andate verso Est e sbizzarritevi per il Valico di Forca Caruso,
chilometri di curve in uno scenario emozionante, dove la natura è padrona, mentre il rombo della vostra moto fa da colonna sonora al vostro viaggio>>.
<<Da qui non potete fare a meno di passare per le bellissime
Gole del Sagittario, gole attraversate appunto dal fiume Sagittario. Questo è un famoso luogo di avvistamento di animali quali il lupo, l’orso masicano e il gufo.>>
Noi da orsi e lupi stiamo lontani, quindi chiediamo a Mattia di continuare a raccontarci il suo itinerario.
<<Proseguendo sulla strada che segue il fiume sagittario, arriviamo al
Lago di Scanno, che proprio grazie a una rinascenza delle sue acque da vita al fiume sagittario. Questo è il
lago naturale più grande d’Abruzzo, dove vi sono state create spiaggi sassose per la balneazione (rigorosamente consigliate nel periodo estivo, in inverno l’Abruzzo non è regione facile!). Da alcuni scorci questo lago appare a forma di cuore, un punto per vedere questa bellezza è dallo scorcio del paese di Frattura sul lago!>>
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Foto: Wikipedia[/caption]
<<Continuando a guidare ci ritroveremo a percorrere il
passo Godi, che ci porterà verso Villetta Barrea e il Lago di Barrea. A mio avviso questa zona è da visitare nel periodo in cui l’affluenza di persone è molto bassa, cossicchè per voi sarà più facile poter avvistare una quantità inimmaginabile di specie di animali selvatici: daini, cervi e caprioli in abbondanza...tanto che il paese di Villetta Barrea è famoso per gli avvistamenti di questi animali nel bel mezzo delle strade in cui si svolge la vita degli abitanti.>>
<<L'Abruzzo non è solo montagne e boschi: ho deciso di farvi godere un po' anche del mare abruzzese, portandovi a visitare
Punta Aderci. Ad attendervi, uno scenario paradisiaco, dove vi consiglio di arrivare con il costume sotto la tuta e una birra il più fredda possibile (basta che poi non vi mettiate alla guida!).
Purtroppo dovrete parcheggiare la vostra moto a qualche minuto a piedi di distanza, ma potrete rilassarvi con una bella camminata lungo il sentiero avvolti da una fresca brezza marina sotto il sole d’estate.>>
<<Questo tratto di costa è chiamato
Costa dei Trabocchi proprio per la presenza dei trabocchi, ‘’strutture’’ utilizzate per pesca, perlopiù in disuso e adibiti come caratteristici ristoranti, dove potrete assaporare piatti a base di pesce pescato in loco. Da non perdere.>>
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Foto: Wikipedia[/caption]
Bello il mare, bella la spiagga...ma abbiamo ancora voglia di moto! Come si può proseguire?
<<Salendo verso nord, presso Ortona, potrete visitare anche il
circuito internazione d’Abruzzo, mecca della velocità per i giovani e meno giovani della regione, che, nonostante le difficoltà finanziarie, si cerca di mantenere agibile per permettere agli appassionati di coltivare le proprie passioni motoristiche.
Da qui vi consiglio di dirigervi verso Montorio al Vomano e, seguendo le indicazioni verso L’Aquila, vi ritroverete a percorrere il valico più popolato dagli appassionati di moto: il
Valico delle Capannelle.
Nel periodo estivo il passo viene letteralmente invaso da mezzi a due ruote, oltre ad essere punto di smistamento per mete turistiche come il lago di Campotosto, meraviglia artificiale incastonate tra i monti e costeggiata da una sinuosa strada di curve, dove troverete il famoso
Bar Serena, meta di ritrovo per tutti gli appassionati del ginocchio a terra e della bella domenica di sole.>>
Tornando al valico, potrete scegliere se proseguire verso il versante Aquilano oppure proseguire per
Campo Imperatore.
Seguendo le indicazioni per quest’ultimo vi ritroverete immersi in un paesaggio selvaggio, dove la presenza dell’uomo è ridotta al minimo. >>
Una volta qui, non potrete fare a meno di fermarvi al
Ristoro Mucciante, che offre una serie di cosidette canalette, strumento base per ogni abruzzese per cuicnare gli unici e veri
arrosticini. A proposito di arrosticini: a questo punto, già che ci siete...>>
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Foto: Wikipedia[/caption]
<<Ora, a pancia piena, potrete dirigervi verso il piazzale di Campo Imperatore, dove potrete visitare il famoso albergo omonimo nel quale venne imprigionato Benito Mussolini (
liberato poi nel 1943 con l'operazione Quercia) e che purtroppo ora si trova in stato di abbandono.
Parcheggiate la vostra moto, mettetevi comodi e iniziate la vostra scalata verso la vetta.>>
A questo punto il giro è quasi finito ed è ora di tornare verso L'Aquila, punto di partenza di questo itinerario.
Sulla via del ritorno non può mancare una sosta alle
Grotte di Stiffe:
Le grotte si trovano nel comune di San Demetrio ne' Vestini e fanno parte del parco naturale regionale Sirente-Velino.
Conosciute da millenni, nelle cavità sotterranee è presente un corso d'acqua (cascate comprese) e il percorso turistico al loro interno si snoda per circa settecento metri.
Siamo ormai a pochi km da
L'Aquila, e la mente non può non tornare ai drammatici fatti del 2009 che hanno segnato per sempre l'intera nazione (e non solo).
<<Sarete stanchi e nuovamente affamati, non vi resta che fare ritorno verso il capoluogo per una passeggiata in centro, ad osservare cosa può fare la natura a una città indifesa, per lasciarvi
immersi nel pensiero di quanto in realtà siamo vulnerabili>>.